Jack camminò per ore, lottando contro il vento e la neve.
Finalmente, vide una forma scura in lontananza e capì che doveva essere un edificio.
Si affrettò nel camminare verso di esso, sperando che fosse stato un rifugio sicuro.
Quando arrivò vicino, si rese conto che si trattava di una città fantasma.
Era stata completamente abbandonata, con le finestre rotte e i muri scrostati degli edifici.
Jack entrò cautamente, tenendo la sua arma a portata di mano, pronto a difendersi da eventuali pericoli.
La città era silenziosa come una tomba e Jack si sentì a disagio.
Si diresse verso un edificio che sembrava essere un albergo e vi entrò.
Era pieno di polvere e detriti, ma almeno offriva riparo dal vento.
Jack accese un fuoco nel camino e si sedette a guardare le fiamme.
Era esausto e ferito, e sentì il peso del mondo sulle sue spalle.
Ma sapeva che doveva andare avanti, che doveva trovare una via d’uscita da questo mondo ghiacciato.
Mentre osservava il fuoco, Jack pensò a tutto quello che aveva perso.
La sua famiglia, i suoi amici, tutto era scomparso con l’inverno eterno.
Si chiese se ci fosse stato ancora qualcuno vivo da qualche parte, se ci fosse ancora speranza.
Ma poi si scrollò di dosso quei pensieri cupi.
Non poteva perdere la speranza ora.
Doveva trovare una via d’uscita da questo mondo ghiacciato e scoprire cosa fosse successo alla Terra.
Era l’unica speranza che aveva di vivere ancora.
Jack si addormentò con questi pensieri nella mente, sicuro che avrebbe trovato una via d’uscita da quel mondo ghiacciato.
Sarebbe stato duro, ma sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per sopravvivere.
Jack si svegliò di soprassalto nel cuore della notte, sentendo un rumore fuori dall’albergo.
Prese la sua arma e si avvicinò alla finestra, guardando fuori nel buio.
Vide una figura avvicinarsi all’edificio e si preparò a difendersi.
Ma quando la figura entrò nella luce del fuoco, Jack rimase sorpreso.
Era una donna, con i vestiti logori e il viso affaticato.
Era sola, come Jack.
«Chi sei?» chiese Jack, tenendo la sua arma puntata verso di lei.
«Sono Sarah» rispose la donna con voce incerta «Ho bisogno di riparo. Il vento è terribile là fuori.»
Jack esitò per un momento, poi abbassò la sua arma.
«Vieni vicino al fuoco» disse «Hai bisogno di scaldarti.»
Sarah si avvicinò al fuoco e si sedette accanto a Jack.
«Grazie» disse scuotendo la neve dai suoi vestiti «Sono stata in cammino per giorni.»
«Anch’io» rispose Jack «Sono in cerca di una via d’uscita da questo mondo ghiacciato.»
Sarah annuì.
«Anch’io. Ho perso tutto. La mia famiglia, i miei amici. Tutti sono scomparsi con l’inverno eterno.»
I due rimasero seduti in silenzio per un momento, guardando le fiamme del fuoco.
Poi, Jack si rivolse nuovamente a Sarah.
«Forse dovremmo unirci» disse «Potremmo aiutarci a vicenda a trovare una via d’uscita.»
Sarah sorrise a quelle parole.
«Sì» disse «Penso che sia una buona idea.»
E così, Jack e Sarah unirono le loro forze, decisi a scoprire cosa fosse successo alla Terra e a trovare una via d’uscita da quel mondo ghiacciato e insidioso.
Sarebbe stato duro, ma sapevano che avrebbero fatto qualsiasi cosa per sopravvivere.