Come si può notare dal contenuto del blog, ho scritto e pubblicato diversi libri, in formato ebook e cartaceo.
Nonostante non avessi mai scritto niente, eccezion fatta per alcuni post sui social network, l’esperienza è stata piuttosto divertente e istruttiva.
Ma non basta aver scritto e pubblicato un libro, si deve seguire delle regole per far si che il libro venga conosciuto, in modo poi da venderne qualche copia.
Vediamo di seguito alcune regole basilari che possano aiutare chiunque a pubblicizzare le proprie opere in rete.
1. Crea una copertina accattivante.
Fatto!!! Si sa che la prima cosa che colpisce di un libro è la copertina.
Di conseguenza la sua scelta è molto importante.
Naturalmente, per trovare immagini che dessero un’idea di ciò che rappresentava il contenuto del libro, ho trascorso tante ore in rete per trovare qualcosa che avesse fatto al caso mio.
Essendo un autore esordiente, non posso di certo assumere un grafico per farla, devo limitare le spese, poiché non posso sapere se potrei coprirle con la vendita dei libri.
Comunque, ho pubblicato sui social network le copertine e sono piaciute molto ai miei amici virtuali, soprattutto a quelli amanti del pulsante “mi piace”. E questo, lo potrei considerare un ottimo risultato.
2. Informa gli amici e punta sul passaparola.
Pubblicato un libro, la prima cosa da fare è contattare gli amici o le persone che ti conoscono.
Fatto!!! Ho informato più gente possibile, in rete e anche fuori, il risultato è stato notevole.
Molti hanno a malapena risposto al richiamo.
Altri mi hanno fatto i complimenti e promesso che avrebbero letto i libri per togliersi la curiosità. Peccato che dopo tale annuncio sono letteralmente spariti, gli amici, altri sono spariti immediatamente, poiché spendere tre miseri euro per un ebook è una spesa insostenibile.
Ho ovviamente informato dei conoscenti di persona.
La prima risposta ottenuta è stata “Cosa? Leggere un libro??”; mi sono scusato immediatamente, visto che per qualcuno leggere un libro è una sorta di offesa alla propria ignoranza.
La risposta più imbarazzante ottenuta è stata “Non ho tempo per leggere”, detta da una persona che a malapena parla italiano e passa il tempo a giocherellare con inutili giochini caricati sul proprio smartphone tutto il tempo.
Un paio di persone hanno letto i libri, con mio piacere.
Li hanno apprezzati, di conseguenza ho chiesto loro di fare passaparola con i loro amici.
La mia richiesta li ha mandati in crisi e li ha fatti cadere in un vortice di imbarazzo.
Così, mi sono scusato dicendo che non era mia intenzione forzare un argomento nuovo nei loro dialoghi con altri umani.
3. Apri un blog per promuovere i libri.
Fatto!!! Addirittura ne ho aperti due.
Risultato ottenuto?
Diverse visite, e per questo vi ringrazio, ma nessuna interazione.
Molti hanno visitato il blog, ma nessuno ha aggiunto un commento.
Visto la situazione avrei anche gradito commenti negativi o insulti.
Sempre meglio dell’indifferenza più completa.
Ammetto che sono in troppi a non leggere, però mi aspettavo che qualcuno almeno fosse curioso del contenuto.
Mi sbagliavo anche qui, purtroppo come insegnano i film horror, la curiosità uccide e qualcuno sembra aver preso sul serio questo tipo di messaggio.
4. Usa i social network.
Fatto!!! Come vuole la situazione ho aperto una pagina dedicata alle pubblicazione su uno dei maggiori social network in circolazione.
Alcuni hanno messo il classico “mi piace”, altri si sono sbilanciati nel condividere i contenuti, ma come per il blog non ho ottenuto commenti.
Eppure quando sulla mia bacheca scrivo “Vaffanculo” ottengo interazioni di diverso genere!!
Vai a capire la gente.
Forse anche qui vale la stessa regola del blog?
Tramite un sito web che pubblicizza opere di autori esordienti, le mie pubblicazioni sono state inserite in gruppi su di un secondo social network.
Il proprietario del gruppo mi ha contattato dicendo che dovevo essere pronto per qualsiasi richiesta da parte degli interessati.
Ho ottenuto molti “mi piace”, niente di più.
Uno degli utenti si è sbilanciato chiedendo se fosse possibile avere un assaggio del libro.
Sarebbe bastato entrare nella pagina pubblicata e trovarlo, ma mi sono armato di coraggio ed ho commentato inserendo il link per leggere il primo capitolo.
L’utente ha apprezzato molto il mio gesto, non si è fatto più sentire!!!
Poi si resta nel dubbio.
Insomma sono stato troppo disponibile oppure era meglio mandarla subito a quel paese?
5. Iscriviti a gruppi dei social network.
Fatto!!!
Mi sono iscritto a circa una ventina di gruppi dedicati ai libri e agli scrittori esordienti.
Il problema di quei gruppi è, sostanzialmente, che sono frequentati solamente da scrittori, non ci sono lettori o almeno non ne ho notati.
6. Prepara un booktrailer.
Fatto!!! Mi sono procurato un software per creare video, ho cercato delle colonne sonore senza copyright, ho fatto i video, li ho pubblicati in rete.
Ho avuto molte visualizzazioni dei video, ma niente di più.
In rete e nelle librerie si trovano molti libri che ti danno consigli sul marketing online.
Nonostante si fanno pagare più di otto euro, e c’è gente che li acquista, sono consigli piuttosto scontati e facilmente reperibili ovunque gratuitamente.
Comunque non serve un genio per pubblicizzare un’opera in rete, basta fantasia e tempo libero.
Quello che ho imparato da questa esperienza è che se segui le regole, ottieni l’esatto contrario di ciò che ti aspetti.
Di conseguenza sto valutando altri metodi che potrebbero risultare più efficace, soprattutto per mettersi in evidenza e attrarre potenziali lettori.
Ammetto che possono sembrare insoliti, ma da uno studio fatto nelle ultime settimane, penso che potrebbero risultare efficaci.
1. Buttarsi da un palazzo.
Salire in cima ad un palazzo e urlare al mondo che sei intenzionato a porre fine alle tue sofferenze potrebbe attirare l’attenzione, ma non è detto che questa ricada sulle tue opere.
C’è anche il fatto che devi sperare in qualcuno che ti incoraggi a terminare il gesto, o non potresti godere dei risultati delle possibili vendite se la tua intenzione è quella di andare fino in fondo.
2. Fare una rapina con ostaggi.
Sembra una soluzione drastica, ma non lo è affatto.
Durante la rapina interverrà un negoziatore e tanti giornalisti.
Come riscatto si può chiedere l’acquisto dei propri libri, ammesso e concesso che qualcuno ti prenda sul serio.
3. Fingere la propria morte.
Si sa che una volta morti tutti ti amano.
Tutti esprimono belle parole in seguito alla morte di qualsiasi persona e, di conseguenza, sarebbero ben disposte ad acquistare i libri.
Ma fingere la propria morte non è affatto semplice, poi dovresti farti una nuova identità, e le spese del finto funerale?
E se qualcuno ti scopre?
Questo punto andrebbe studiato meglio.
4. Sfruttare una tragedia familiare.
Tramite i media veniamo spesso a conoscenza di tragedie familiari, non sto ovviamente a elencarle tutte, e di come i familiari abbiano ottenuto fama nel tentativo di chiedere giustizia.
Ma questa è una soluzione troppo drammatica, sfruttare una cosa simile per ottenere attenzioni mi sembra eccessivo, comunque vi invito a tenerla come riserva, non si sa mai cosa ti può capitare nella vita.
Morale della favola, mi aspettavo ovviamente di vendere pochi libri, però speravo di attirare l’attenzione della gente, di stimolare la sua curiosità, che come abbiamo visto sopra può uccidere.
Ho solo ottenuto la conferma che in Italia si legge poco e quei pochi che leggono, preferiscono andare sul sicuro, affidandosi a scrittori noti e affermati, piuttosto che avventurarsi nel libro di un perfetto sconosciuto.
Comunque, se avete un sogno nel cassetto e ci credete, dateci dentro.
Impegnatevi per realizzarlo e fregatevene del resto.
In fin dei conti, posso dire che ho scritto e pubblicato alcuni libri nella mia vita e voi, cosa potete dire?